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La direttiva RoHs da 1 a 3
La direttiva RoHS 1 n. 2002/95/EC, pubblicata dall’Unione Europea nel 2002, limitava l’utilizzo di sei sostanze pericolose all’interno di dispositivi elettrici ed elettronici: piombo, mercurio, cadmio, cromo esavalente, bifenili polibromurati ed eteri di difenile polibromurati. La limitazione veniva applicata alle categorie di prodotto da 1 a 7 e alla 10, come dagli Allegati I A e I B della direttiva sui rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE) n 2002/96/EC. La direttiva RoHS 2 (2011/65/EU) è la successiva evoluzione della RoHS. Entrata in vigore il 2 gennaio 2013, ne ha esteso l’ambito di applicazione alle categorie di Dispositivi medici e strumenti di monitoraggio elettronico. Nel 2015, la direttiva delegata UE 2015/863 – RoHS 3, ha introdotto quattro nuove sostanze estremamente preoccupanti (già incluse in candidate list del regolamento REACH) alla lista di sostanze regolamentate nell’Allegato II della RoHS 2.
A chi si applica
La direttiva riguarda l’intera industria delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE): qualunque azienda che produca o introduca prodotti finiti, sottoinsiemi o componenti sul mercato europeo, deve verificarne la conformità alla direttiva RoHS.
Sostanze regolamentate Con la pubblicazione della RoHS 3
Le sostanze regolamentate all’interno dei prodotti elettrici ed elettronici sono 10 e sono indicate le relative concentrazioni massime tollerate:
Parametri da ricercare | Limiti di concentrazione |
• Mercurio (Hg) | 0.1% |
• Cadmio (Cd) | 0.01% |
• Cromo esavalente (Cr6+) | 0.1% |
• Piombo (Pb) | 0.1% |
• Bifenili polibromuratiti (PBB) | 0.1% |
• Ftalato di bis(2-etilesile) DEHP | 0.1% |
• Benzilbutilftalato (BBP) | 0.1% |
• Dibutilftalato (DBP) | 0.1% |
• Diisobutilftalato (DIBP) | 0.1% |